sabato 27 gennaio 2007

la febbre

ma non mi poteva venire l'anno scorso la febbre? no.
l'anno scorso di sti tempi stavo bene, ma così bene, ma così bene che mi sono detto "e mandiamole sto messaggio! e come viene viene..."
e quando mi risposto "beh, se stai passando di qua ci prendiamo un caffè..." non ho manco finito di leggere e mi sono messo in macchina. che proprio di passaggio in effetti non ero. anzi.
duecentoundicichilometri.
e c'era tanta di quella neve... la neve... c'è sempre la neve...
tre ore di macchina santo iddio, con la punto grigio topo che mi sbandava e destra e a sinistra, ma mi sentivo più un eroe che un cretino.
tre ore di macchina sotto un metro di neve per un caffè.
che poi arrivato lì diventa cena, e dopo cena in giro sotto i portici.
e ogni risposta che mi dava, ogni gesto che faceva, ogni istante mi convinceva che quella traversata da deficente era stata la mossa più intelligente del secolo.
non so perchè al momento del saluto sotto il portone non le sono saltato addosso, avrei potuto, forse avrei dovuto, di sicuro quella non fu l'ultima volta che mi sono suicidato...
oggi è di nuovo il 28 gennaio, è passato un anno e manco l'ho sfiorata.
mi sono divertito, quest'anno, mi sono migliorato, sono sceso in campo sempre, ogni giorno, anche quando avevo capito che era quasi impossibile, solo "per vincere, per divertirmi e per fare felice la gente..." (socrate? no, magic johnson...)
sono sceso in campo anche nel senso vero del campo, del campo di calcio, col suo nome dentro i calzettoni, fregandomene di come stava andando (cioè male, a dirla tutta) perchè "io corro per vincere, si capisce, ma più di ogni altra cosa io corro per correre, il più veloce possibile..." (kant? no, gilles villeneuve...)
perchè mi dava forza e gioia, e da qualche parte dentro di me ero convinto che tutto di colpo si sarebbe risolto.
c'è stato un momento in cui ho deciso di chiuderela, e senza spari sparire, e senza scenate uscire di scena. una mail incredbile e tanti saluti, che se oggi avessi metà di quella potenza che ci ho messo non ci sarebbe bisogno di nessuna tachipirina per risollevarmi.
ma il destino, come dice il mio amico diggèi, ha molta più fantasia di noi... e me la ritrovo incredibilmente vicina proprio quando volevo allontanarmi.
ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta...
arriva natale dopo un inverno mano nella mano (io nella sua, lei in quella di un altro, non fa una piega); arrivano capodanno e un viaggio, arrivano giorni di distanza e riflessioni varie.
per capire con tristezza che quel campo non c'è mai stato. forse. di sicuro non c'è più.
vincere o perdere, vabbè, già detto... ma correre verso la porta senza aver visto che mancava l'erba... andare a canestro senza il parquet sotto i piedi...
e poi io il mio orgoglio l'ho messo abbastanza a tacere stavolta, ma quando sento che i miei difetti sarebbero quegli aspetti per cui tutti quanti mi hanno sempre cercato e apprezzato, un pochino ci resto male... non è cortese, non è corretto... inventatene un'altra, dai... oppure davvero prenditi un altro, che io sono dell'ariete, se vuoi uno della pecora prenditelo e non se ne parli più...
mi sono disamorato a tal punto che devono pure essersi abbassate le mie difese immunitarie, e dopo due anni che non facevo manco uno sternuto mi sono ritrovato col termometro in rosso.
mi sono ritrovato a letto, ed è di nuovo il 28 gennaio.
e almeno una telefonata, dico io, potevi farmela...
e mi piacerebbe usare quest'occasione stupida per mandare tutto a quel paese...
eppure... sentire...
che poi io venerdì sera dovevo uscire con una specie di fata che negli ultimi tempi aveva parecchio stuzzicato le mie fantasie (che di solito sono più cinematografiche che erotiche, tipo io che la salvo dall'incendio, io che arrivo a cavallo sconfiggo il drago e la libero dalla torre, io che le dedico il canestro decisivo... vabbè poi magari finiamo pure a letto, ma che c'entra, quello è un altro discorso!)
due mesi secchi di messaggi e mail e trattative che a confronto portare ronaldo al milan è stata una passeggiata, per raggiungere l'accordo su venerdì scorso, per poi doverle dire di no.
se questa sto fine settimana si è fidanzata giuro che mi metto a piangere.
ma non mi poteva venire l'anno scorso la febbre?
eh, magari... ma magari no.
che ci sarà un motivo e ci sarà pure un senso.
nei fiori tra l'asfalto...
in fondo pagherei per essere di nuovo su quella macchina.
su quella stessa strada e con quella stessa neve.
ma soprattutto con quello stesso sorriso.

2 commenti:

peppa ha detto...

sapevo che dall'unione prescia seven ne sarebbe venuta fuori qualcosa di pesante.....di forte....di fortemente emotivo...e non mi sbagliavo... tornata ora... ormai 28 gennaio....
ho bevuto un pò troppo ed il mio animo è ancora più sensibile con i fumi dell'alcol...con quel tasso quasi natalizio di birra..e le lacrime spuntano dopo il film che ho visto...e spuntavano anche là...seduta in quel cinema....
...la bellucci seduta sul bordo di quella fontana...mi è sembrata molto simile a me(ovviamente non intendo fisicamente nn sia mai...)mi è sembrata molto me seduta sul bordo della mia vita ..si, seduta ..mentre la vedo scorrere come se non mi appartenesse rimanendo sul bordo..sempre lì....sempre sul filo...sempre sul punto di andare...e di restare...
di tutto quello che non so...di tutto quello che non ho....
quella perenne contraddizione tra la voglia di sentirsi vivi e il silenzio ovattato delle giornate che passano uguali...e i pensieri che volano...
23 mesi 23 giorni...e i pensieri volano ma restano dove sono..ancora una volta arrabbiati, feriti , delusi...calpestati.... e il guerriero che era dntro di me sembra essersi dissolto...
ma ridevo al cinema...e ridevo con le lacrime agli occhi e le trattenevo a stento...come a voler affermare ancora una volta la mia eterna contraddizione di esistere senza vivere....di ridere mentre piango...di parlare quando vorrei urlare..di trattenermi quando non vorrei ...di pensare le cose e dire il contrario o non dire proprio... eppure sentire nei sogni in fondo a un pianto.... sono uno scorpione con ascendente ariete..e di testa dura ne ho da vendere... ....e quanto mi manca parlare con chi vuole sembrare cinico da ariete forse con probabile ascendente scorpione ma che in fondo è l'unico a capire benissimo come ci si sente ad ingoiare amaro ancora... anche stasera il mio tedio a sdraio è aperto...ancora una volta...e ancora una volta io nn mi staccherò da lui...e domani sarò di nuovo arrabbiata e delusa...e diventerò violenta... e so che la fine di tutto sta in una parola...in una parola che non dovrei dire perchè quando si vuole mnettere il punto, quando si vuole smettere non deve farsi nulla... e so che l'unica fine di questo dolore che non passa, 23 mesi 23 giorni, è una...solo una...ma devo prendere il coraggio che non ho... paura di decidere..paura di me... e allora per stanotte resterò ancora qui...sul bordo di questa fontana a vedere la gente che va..la luna che scompare...a vedere la gente che vive...e resterò ferma..e aspetterò la pioggia..aspetterò di trovare la forza di farlo... aspetterò che mi venga data l'opportunità... aspetterò.. aspetterò... non finisce qui... 23 mesi 23 giorni e i miei sogni sono sempre gli stessi... e il mio sogno è sempre lo stesso... e dire che mi ha rovinato la vita è la cosa più vera e falsa nello stesso tempo... non mi faresti male neanche con una motosega sai?? e allora guardami...sono ancora qui non vedi...qui sul bordo della fontana...sono ancora qui... buonanotte... ovunque e comunque e con chiunque...

Anonimo ha detto...

e un pò mi ci ritrovo..
nel segno della pecora più che altro..